Wednesday, November 30, 2005

Mentre in Canada da un paio di giorni è cominciata la prima conferenza delle Nazioni unite sul clima dall'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, il clima surriscaldato continua a mostrare i suoi effetti anche in Italia. Ma non è di questo che voglio parlare qui e ora.
Giornali e telegiornali restituiscono la preoccupazione diffusa di Toscana, Umbria, Lazio e Campania. Giusto.
Della Puglia nessuna menzione da quel di ottobre. Da quella domenica del 23 di ottobre, dal deragliamento dell'Eurostar sul ponte crollato ad Acquaviva della Fonti, dai giorni dell'alluvione.
Le tragedie appassionano, ma non siamo educati a leggerne le trame, siamo incapaci della pazienza necessaria ad andare oltre la reazione emotiva e cercare le cause.
Dichiarato lo “stato d'emergenza” si può chiudere l'argomento. Ma anche se tanti fanno finta di non vedere e non sapere, la Puglia è in emergenza da tempo.
Faccio un po' di compiti:
Le strade franano di giorno in giorno (dite "ciao ciao" a 15 chilometri della provinciale 130).
L'ultima (una strada comunale) a febbraio di quest'anno. Per ripararla non ci sono soldi. Gli abitanti di Rocchetta Sant'Antonio rischiano l'isolamento.
Si coltiva nel letto asciutto dei fiumi.
(-"Ma i fiumi non sono aree demaniali?" -"Tranguill, sta già tutto parlato!")
L'Ofanto per venti chilometri ospita colture che ostacolano il deflusso delle acque.
Ma succede anche nel Cervaro e nel Candelaro. Quest'ultimo in realtà non è più il fiume che -come il Sussidiario voleva- bagna i piedi del Gargano. Con abile mossa e totale disprezzo dell'ambiente oggi è un canale. Peccato che nell'innalzare i terrapieni necessari alla sua costruzione, sia stata travolta la vegetazione, e che in caso di grandi pioggie straripi.
Il comune di Carlantino (pericolosamente vicino alla diga di Occhitto) denuncia da tempo una frana in movimento.
Il sub Appennino dauno sta scivolando a valle perchè per un decennio c'è stato un silenzioso accanimento contro la Murgia: ne hanno frantumato meccanicamente la roccia di superficie, per sostituire i pascoli con terreni coltivabili ed accedere ai finanziamenti per l'agricoltura. Non abusivamente: la Regione negli anni Ottanta ha rilasciato concessioni per 30mila ettari di terra (più di mezza Murgia)! Così quando piove l'acqua porta via la terra scoprendo la roccia e provocando il suo paradosso: la desertificazione.

E queste sono poche pochissime cose di cui prendo nota pubblicamente mentre mi preparo a tornare in Puglia per girare un documentario. Sull'acqua.

Sunday, November 27, 2005

Pensierino del mattino.
Nel bagno non ci sono assorbenti con le ali: psicosi da aviaria?

Friday, November 25, 2005

[...]
Write my name on the hood
Send me off to another town
[...]

Tango Till They're Sore, Tom Waits.

Thursday, November 24, 2005

Avrei un sacco di cose da raccontare ed era tempo che avevo voglia di scrivere un post, solo che l'ultima volta che mi sono avvicinata al computer con questa intenzione è stato l'altro ieri: il giorno di Santa Cecilia.
Insomma, ammettiamolo, siamo pur sempre crocianamente(*) tutti cattolici(**)!
O forse semplicemente italiani del sud affezionati alle proprie tradizioni...
Fatto sta che la mia dea della frittura (e delle torte di mele) Mauretta si è prodotta nella preparazione delle tradizionali pettole e “già che c'eravamo” abbiamo cominciato a vuotare nell'olio bollente qualunque cosa fosse nel frigorifero, mentre un altro schieramento appostato al camino arrostiva salsicce.
A questo punto, capite bene, che l'unica cosa possibile da farsi è stata rimandare la scrittura e attaccarsi alla bottiglia per finire il compagno fegato che invocava una morte onorevole.

(*) tengo a precisare, a scanso di equivoci, la mia totale distanza dalla filosofia di Benedetto Croce.
(**) ugualmente dichiaro la mia più totale indifferenza nei confronti della dottrina Cattolica, purchè si tenga debitamente lontana dalla Res Publica...

p.s. anche per questa volta dovrete aspettare un pò prima di leggere un "vero post". Ma non molto.

Saturday, November 05, 2005

[...]
We're learning to live with somebody's depression
And I don't want to live with somebody's depression
[...]

Fantastic Voyage, David Bowie.