Saturday, December 30, 2006

Mi sono sparata "L'uomo con la macchina da presa" di Dziga Vertov e "The cameraman" di Buster Keaton.
Ora penso fuori sincro.

Buona notte.
Because The Night.

Take me now, baby, here as I am/Hold me close, try and understand/Desire is hunger is the fire/ I breatheLove is a banquet on which we feed/Come on now, try and understand/The way I feel under your command/Take my hand, come under cover/They can't hurt you now/Because the night belongs to lovers/Because the night belongs to lust/Because the night belongs to lovers/Because the night belongs to us/Have I doubt, baby, when I'm alone/Love is a ring on the telephone/Love is an angel, disguised as lust/Here in our bed 'til the morning comes/Come on now, try and understand/The way I feel under your command/Take my hand, come under cover/They can't hurt you now/Because the night belongs to lovers/Because the night belongs to lust/Because the night belongs to lovers/Because the night belongs to us/With love we sleep, with doubt the vicious circle turns, andburns/Without you, I cannot live, forgive the yearning burning/I believe in love too real to feel, take me now, take me now,take me now/Because the night belongs to lovers/Because the night belongs to lust/Because the night belongs to lovers/Because the night belongs to us.

Thursday, December 21, 2006

Oggi mi sono svegliata cosí:

"El drama cinematográfico es el opio del pueblo. ¡Abajo las fábulas burguesas y viva la vida tal y como es!".

Dziga Vertov

p.s. domani torno in Italia. Voglia zero.

Monday, November 27, 2006

¡Hola a todos!
Non scrivo da un secolo: troppe cose da fare!
Ultimi aggiornamenti sulla mia vita : sono completamente assorbita dal mio documentario sulla speculazione immobiliaria a Barcellona, dai bagordi, nonché dal ricevere e ospitare amici e perfetti sconosciuti (a proposito, la mia mail é nel profilo: se qualcuno avesse bisogno...mi contatti con un margine minimo di anticipo...).

Saluti a tutti e un abbraccio a i miei amichetti: lo so che sono una merda a non farmi mai sentire, ma voi abbiate pazienza...

Friday, November 10, 2006

Sto finalmente traslocando in una casina sprovvista di internet ma provvista di una stanza per gli ospiti: approfittatene!

Sunday, November 05, 2006

Tanti auguri al (non piú) giovane Píer che compie 28 anni!



E visto che in questo momento si trova in Italia, una telefonata di auguri non vi costa neppure tanto. Non siate tirchi: il ragazzo merita!

Sunday, October 29, 2006




Per tutti quelli che si stavano chidendo cosa fossi venuta a combinare
a Barcellona, una foto dal lavoro che consegno domani e che come
nella migliore delle tradizioni, ho appena finito.

Friday, October 27, 2006



" E' un mondo difficile: vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto" 

Ieri sera ho scoperto che Tonino Carotone abita due piani sopra di me...



Wednesday, October 25, 2006

No, non ho ancora trovato una casa...


Questo la dice lunga su quale sia la situazione immobiliare a Barcellona.
Se non fossi disperata la troverei una provocazione molto divertente.

(Tr. "Affitto lo spazio che resta sotto il mio tavolo da pranzo"ecc...)

Sunday, October 15, 2006

Trovare una casa si sta rivelando una impresa piu' ardua delle piu' pessimistiche previsioni.
Ma si va avanti nonostante le gambe e i piedi comincino a fare un male porco.

Lunedi partecipero' alla mia prima manifestazione a Barcellona.

Sentendoci tantissimo.

Tuesday, October 10, 2006

Barcellona mi ha accolta con le braccia aperte di Emiliano ed Alessandra, uno splendido sole e un profumo familiare. Qualcuno arricci pure il naso, ma Barcellona odora di mare di smog e pesce fritto: praticamente ha lo stesso odore di Bari.

Saturday, October 07, 2006

Grazie a tutti per i commenti, le e-mails, le telefonate e gli sms di sostegno.

Se fossi solo un pò più cinica potrei far partire la campagna di adozione a distanza:
mettete da parte ogni giorno quell'euro che spendereste per il caffè e a fine mese depositatelo sul mio conto corrente.
Vi ricompenserò inviandovi delle foto che mi ritraggono sporca, malnutrita e con le mosche intorno agli occhioni sgranati.
Con un piccolo extra (diciamo il corrispettivo di caffè + brioches) potete convertirmi alla religione che più vi aggrada.

Ma non sono così cinica.

E vi voglio bene brutte bestie: qualcuno di voi mi manca già...

p.s. Sono a pagina 190 e fischia delle 253 della finanziaria 2007. Mi sono scaricata il testo integrale della manovra e me lo sto leggendo prima di mettermi a letto. Sono una schifosa masochista.

Thursday, October 05, 2006

Per la serie piove sempre sul bagnato:
Il bellissimo furgone rosso di Michele carico di tutta la mia vita e della sua è stato rubato a Bologna questo fottutissimo pomeriggio.

Sapete cosa vuol dire non avere più niente?
Gli ultimi dieci anni delle nostre vite inghiottiti in un buco nero: niente più libri, dischi, cappelli, foto, negativi, lettere, computer, maglioni, scarpe, borse, gonne, disegni, pantaloni, cappotti, la cravatta rossa della laurea, valige, quaderni, zaini, videoregistratore, cavalletto, obbiettivi, sacchi a pelo...più niente di niente.

Riusciranno i nostri eroi a raggiungere Barcellona?

Sunday, October 01, 2006

I gabbiani sono indicatori ecologici. Diceva una persona che non ho mai conosciuto.
E sono anche il mio animale guida in questi giorni in cui il trasloco imminente ha reso la mia stanza non troppo dissimile ad una discarca. O se vi sembra più poetico potete immaginarmi garrire (?) in un oceano di valige stracolme e pacchi di ogni genere e forma.
Pensavo: cavolo, quante qualità diverse di "vuoto" esistono. Cioè, io stavo per lasciare la mia stanza vuota, invece dovevo lasciare vuota una stanza qualunque. C'è un vuoto calpestabile e uno volatile: menomale che me ne sono accorta per tempo altrimenti avrei dimenticato la zanzariera arancione e l'aeroplanino di legno!


Comunque, domani (ri)lascio la Toscana. Di lì a breve, l'Italia.
Come sempre non ho salutato tutte le persone che avrei voluto: mi dispiace, sono un disastro in queste cose. Dove vado lo sapete già (per i più rimbambiti: Barcellona).
Appena possibile vi comunicherò più precisamente dove cercarmi se vi venisse la voglia.

Monday, September 11, 2006

Monday, September 04, 2006


Pensavo: ma secondo voi da quale turba psichica deriva la presenza ossessiva di canidi nella narrativa nord-americana del XXI secolo?

Saturday, September 02, 2006

Questa notte sono a casa dei miei, ubriaca.
Ascolto la nona sinfonia di Mahler: musica all'altezza della mia rabbia guida le dita veloci in protesta su questa tastiera.
Vedo lo schermo annebbiato ma non so se sto piangendo.
Se non fossero le tre di notte, se mamma e papà non stessero dormendo un paio di stanze più in là cercherei il violoncello e brandirei l'archetto come il bastone di un cieco.

Thursday, August 10, 2006

Torno a casa col naso per aria sperando di incrociare lo sguardo di una stella cadente: niente.
Mi addormento sognando di me che con un fucile sparo alle stelle per farle cadere: ogni colpo un desiderio.
Mi sveglio e fra le mani ho un piccolo sole sorridente di creta tornato con Ida dal suo viaggio ad est: "Grazie, lo appenderò nella mia nuova casa."


E' ufficiale: presto la mia nuova casa sarà a Barcellona.

Monday, July 31, 2006

La patente l'ho presa oggi:

Chi viene a farsi un giro?

Wednesday, July 19, 2006

20 luglio 2006
12:39:13

World Jump Day

[...]
Might as well jump. Jump!
Go ahead and jump
Get it in, jump. Jump!
Go ahead and jump
Jump! Jump! Jump! Jump!
[...]

Van Hallen.

Wednesday, July 05, 2006

Centodiciotto minuti di tensione, magliette incollate alle schiene per il sudore, l'incessante bombardamento delle birre stappate, l'eco del rutto libero, il cilindro tricolore di Marco che scende dalla Cinquecento, le facce dipinte di Laura e Maura, le magliette verdi rosse e bianche, la tromba da stadio, il megafono.
Un messaggio di Chiara al cellulare di Sandro al ventesimo minuto del primo tempo: è in Brasile e le è saltata la corrente! Arachidi-patatine-parmiggiana-birra-sigarette corrette passate di mano in mano. Il goal di Grosso che arriva quasi allo scadere del secondo tempo supplementare, poco prima che Fabrizio dichiarasse che in caso si fosse arrivati ai rigori lui non avrebbe guardato.
Luca è al telefono con Maria, amica portoghese, che guarda la partita da Parigi: non si dicono neppure ciao, ridono della complicità di due persone che conoscono il motivo di una telefonata prima ancora di fiatare.
Michele ha già perso la voce da un pezzo ma trova ancora la forza di esultare due minuti dopo quando anche Del Piero riesce a segnare.
E nel delirio generale il cane di Pasquale pensa bene di azzannare le chiappe della padrona di casa.

Dopo dodici anni l'Italia è in finale!!!


Un pensiero all'assenza di Elisa che ora è a Bangkok e forse dorme.

Friday, June 30, 2006

Svegliata solo ora dalla mia terza ora di sonno negli ultimi tre giorni.
Il caldo torrido pugliese ha fornito l'alibi e la mia coscienza ecologista in combutta con il mio spirito da rompicoglioni esigevano la coerenza di non cedere alle lusinghe del condizionatore dopo aver tanto spaccato le palle ai miei.
Però ho divorato libri e vomitato fiumi di inchiostro.
E questa è stata cosa buona e giusta come pure tornarsene più in fretta possibile al fresco della campagna senese dove anche ad agosto si dorme con la copertina e si può tirare con l'arco direttamante dalla finestra del cesso cavalcando il water come una moderna amazzone e coltivare la pia illusione di mangiare fagiano per cena. E anche qualche zucchina, per sicurezza.

Monday, June 19, 2006

A volte la solidarietà femminile segue strani percorsi.

Nel mio caso, si è manifestata ieri trascinandomi su e giù per i due piani di scale della mia ex Facoltà trasportando tavoli, facendo fotocopie, inchiodando quadri assurdi in posti improbabili, impacchettando e spacchettando libri, ma soprattutto facendomi sorbire 12 ore del solito circo di umanità (poco) varia degli studenti di Lettere in pompa magna per l'evento "Facoltà creativa", col sorriso sulle labbra*.

Evento degno di menzione e commozione della giornata: ho incontrato nel giardino della biblioteca il buon vecchio Marco (che aveva levato le tende da questo posto senza prendersi una laurea perchè voleva fare il musicista) e tutto il resto (di quel che è rimasto) del gruppo. Non vedevo un loro concerto da almeno sei anni e ne sono rimasta sorpresa: sono diventati bravi!
Perciò, io ora vi dico come si chiamano, voi cliccate sul nome, andate sul loro sito vi fate un giro e mi fate sapere...va bene?
Bene. Loro sono gli Elton Junk

E io ieri sono stata proprio bene.




*se si escludono i cedimenti strutturali durante la performance (immancabile) di danza indiana o le esibizioni (come attore, musicista, cantante ecc...) di tale Edoardo.

Monday, June 12, 2006

Brecht nel Me-ti scriveva di come le svolte avvengano nei vicoli ciechi.
Ma non considerava il fattore trompe l'oeil sul quale io -modestamente-
ho una discreta esperienza.

Questo per dire a chi (si e) mi chiedeva via mail che fine avessi fatto, a chi ha telefonato e a chi si è preso cura di me, che ero giusto un pò confusa ma che, grazie di cuore, sto bene.

E tutti gli altri...

Saturday, May 20, 2006

La colonna sonora è Born Slippy degli Underworld

(ve lo ricordate Trainspotting, vero? Facciamo un ripassino!)


Drive boy dog boy
Dirty numb angel boy
In the doorway boy


[Immaginatemi in una dignitosa tenuta sportiva
immaginatemi correre fiera per la città natale
immaginate i miei capelli al vento
e schiere di uomini che si aprono al mio passaggio ipnotizzate
dal movimento sussultorio nella mia micro maglietta
immaginate che invece di tirar su il dito medio io sorrida benevola]

She was a lipstick boy
She was a beautiful boy
And tears boy
And all in your innerspace boy


“Io cambierò... Metto la testa a posto, vado avanti, rigo dritto.
Scelgo la vita. Già adesso non vedo l'ora.
Diventerò esattamente come voi: il lavoro, la famiglia, il maxitelevisore del cavolo, la lavatrice, la macchina, il cd e l'apriscatole elettrico.
Buona salute, colesterolo basso, polizza vita, mutuo, prima casa, moda casual, valigie, salotto di tre pezzi, fai-da-te, telequiz, schifezze nella pancia, figli, a spasso nel parco, orario di ufficio, bravo a golf, l'auto lavata, tanti maglioni, natali in famiglia, pensione privata, esenzione fiscale, tirando avanti lontano dai guai, in attesa del giorno in cui morirai.”

You had
hand girls boy
and steels boy
You had chemicals boy
I've grown so close to you
Boy and you just groan boy
She said comeover comeover
She smiled at you boy.


[Immaginate che dopo tre minuti netti di corsa io mi infili in una gelateria
immaginatemi indecisa di fronte ad un assortimento di trenta gusti tutti in bella mostra di fronte a me
immaginatemi andare sul classico e ordinare il cono più grande con doppia panna, nocciola, tiramisù, caffè, bacio, biscotto, granella di nocciole e cioccolato fuso]


Drive boy dog boy
Dirty numb angel boy
In the doorway boy


[Immaginate che io abbia sbranato il cono a tempo di record
immaginatemi con la faccia soddisfatta le mani, le labbra, il mento, la maglietta e i pantaloni sporchi di gelato
immaginatemi fuori dalla gelateria:
Cosa credete che stia per fare?
Accendermi una sigaretta?
Col cazzo!]

She was a lipstick boy
She was a beautiful boy
And tears boy
And all in your innerspace boy


Signori e signore: la mia prima settimana senza tabacco.

Saturday, May 13, 2006

Poche ore alla partenza, poca voglia di finire di ficcare i miei quattro stracci nello zaino.
Ho deciso di boicottare i treni e scegliere uno degli autobus della premiata ditta M.....i che, detto fra noi, secondo me ha una secolare tradizione nel settore dei trasporti.
A occhio e croce devono aver cominciato come negrieri e abbandonato le navi solo nella prima metà del secolo scorso per organizzare una efficiente rete ferroviaria verso i campi di concentramento.
Oggi le loro autolinee collegano (fra le altre regioni) Toscana e Puglia. Ma giurerei che le condizioni di viaggio non sono cambiate.
L'aspetto positivo della faccenda è che sia che io sopravviva al viaggio, sia che soccomba, per un pò (o per sempre) mi farò una pausa dal computer e dal video musicale a cui accennavo nel post precedente. Finisco sempre a non sopportare quello che ho creato (per dirla alla Homer Simpson): ecco come deve sentirsi Dio.

Thursday, May 04, 2006

Dopo cinque ore nella posizione del loto su una sedia di legno incastrata davanti al computer, le mie gambe sono appassite.
Recupero la posizione eretta con molta fatica ed altrettanto dolore solo per rispondere ad una telefonata della mamma.

Mamma di Marina: Ciao amore, che fai?

Marina: Un'espolosione atomica.

Mamma di Marina: Allora ti disturbo! Se vuoi chiamami tu quando hai finito.

Marina: Va bene, ciao.

Mamma di Marina: Ciao.

Marina: ...

Io mica ho mai raccontato alla mia mamma che sto facendo un video musicale animato e che l'espolosione di cui sopra la sto creando frame dopo frame (per ora sono settantasei...) al computer e che quindi è del tutto innocua.

Eppure non ha battuto ciglio.

La classe e la compostezza di quella donna sono assolutamente commuoventi.

Friday, April 21, 2006

Cazzo, cazzo, cazzissimo!
Ho così tanta voglia di dare una tregua ai miei neuroni che mi metterei persino a pulire la mia stanza!
Peccato che la trovi affascinate così com'è: surreale.
Sembra una porzione di paesaggio Texano in cui galleggiano i mobili.
E se creo un pò di corrente aprendo porta e finestra ho anche una verosimile imitazione nostrana delle tumbleweeds fatta di capelli e polvere.
E comunque ho l'impressione che cambierebbe qualcosa qui dentro se non potessi riconoscere le tracce dei miei movimenti dalle impronte nella polvere.

Peccato!
Avrebbe proprio bisogno di una ripulita...

Torno a spremermi le meningi.

Sunday, April 09, 2006

Ieri notte mi sono addormentata con i Sigur Ròs nelle orecchie e la televisione accesa sulle immagini di Full Metal Jacket.
Forse è per quello che questa mattina nell’andare a votare ho ripensato alla faccia esasperata del soldato “Palla di Lardo” e al suo ghigno malefico poco prima di sparare al suo superiore e di suicidarsi.

Proprio una notevole metafora di come mi sono sentita.

Eppure erano cinque anni che aspettavo questo momento.

Fortunatamente fuori c’è il sole e io mi preparo a tornare in Toscana portandomi dietro un chilo di Puglia nei fianchi arrotondati dalla cucina di mammà.

Monday, March 27, 2006


Strascico regale di una giornata di merda. Cominciata nello sforzo di disserrare le mascelle chiuse come una tagliola sulle inquietudini notturne per ingollare il caffè.
Pescare nel mucchio dei vestiti a fianco del letto quelli meno sporchi e uscire.
Senza avere in tasca i soldi per fumare. L'unica carta in cui ce ne sono ancora un pò si è smagnettizzata. Non molti, meno di 100 euro: il necessario per le sigarette, il biglietto del treno per tornare a casa a votare e per mangiare subito qualcosa di dolce. Prima di svenire. Basta farsi sostituire la carta. Facile. Si, facile il cazzo!
Giro per tre uffici postali per farmi trattare con sufficienza (quando non con scortesia) da tre diverse vere-stronze-finto-bionde e tornare a casa senza soldi e con la tessera magnetica macellata in tasca.
Nonostante tutto, stamparsi in faccia un bel sorriso: nel frattempo ho ricevuto la notizia che ad un mio amico è andato bene un esame importante. Porto a casa la buona novella, ci vuole un bel sorriso, no?
IL sorriso si spegne quando trovo sulla porta della stanza un foglio bianco con ideogrammi rossi che scrivono la parola hikikomori.
Hikikomori è la parola con cui vengono definiti gli adolescenti giapponesi che si chiudono nella loro stanza per ribellarsi al conformismo sociale e familiare. O almeno questo riporta l'ultimo numero dell'Internazionale di questa settimana.
Fatemi capire: la mia coinquilina che è stata fuori per due settimane, che è tornata a casa solo ieri, che si disinteressa della mia esistenza al punto di fare economia persino dei "come stai?" di cortesia da più o meno sette mesi, si è presa la briga di darmi dell'asociale in questa maniera tanto laboriosa?
Il sorriso si è trasformato in una paresi. Poi in una grassa risata.

Intanto, nel cestino della spazzatura una carta di credito mutilata e un foglio stropicciato che parla giapponese mi prendono per il culo. In inglese.

Friday, March 24, 2006

[...]
In ogni conflitto, le manovre regolari portano allo scontro, e quelle imprevedibili alla vittoria. Chi è abile nel sortire bizzarri stratagemmi è inesauribile come il Cielo, la Terra e i grandi fiumi.
[...]

Sunzi, L'arte della guerra (Ping Fa)

Conosco l'arte della guerra ma inciampo ad ogni passo.
Sono una guerriera con le ginocchia sempre sbucciate.

Wednesday, March 22, 2006

Senza troppe perifrasi e preamboli: Mi girano le palle.
Sono stata bocciata all'esame di guida.
Motivo: sono passata dalla quarta alla seconda. Giuro, solo questo.

Però in compenso un ragazzo che ha fatto l'esame prima di me ha guidato senza cintura, imboccato una strada a doppio senso di circolazione nella corsia sbagliata ed è stato promosso.

Lui ha lasciato alla scuola guida più di mille euro io "solo" seicento.

E ci sarebbe ancora tanto da dire, ma chiudo qui questa faccenda perchè amo poco fare la vittima dei complotti. E perchè non ho nessuna intenzione di essere una vittima, con chi di competenza non finisce mica qui.

Tuesday, March 21, 2006

Ringraziando Blob per averla mandata in onda ieri sera e quindi avermela fatta conoscere, vi ripropongo il testo di questa canzoncina della (ex) fiordilattissima Anna Identici (fate un bel click sopra il nome, prego). Ora, datemi una chitarra e mi preparo a svecchiare il mio repertorio per il prossimo falò in spiaggia!
Buona primavera.

Se l'operaia non va in Paradiso

Se l'operaia non va in paradiso non va in paradiso e' perché
Non sa come andare avanti
se la prende coi padroni, se la prende coi padroni e con i santi
Iddio si arrabbia e non la vuole più.
Se l'operaia non va in paradiso non va in paradiso e' perché
Sta a guardare le signore
e si chiede che cos'hanno e si chiede che cos'hanno di migliore.
Non ha tempo per i figli
Crescono in casa come conigli
Si lamenta del suo stato
Produrre far l'amore e fa' 'l bucato.
Se l'operaia non va in paradiso non va in paradiso e' perché
ha perduto la pazienza, non le va di fare più, non le va di fare più la
riverenza
Iddio si arrabbia e non la vuole più.
[...]
"Da un ex detenuto ad Abu Ghraib ho sentito questa frase: 'Gli americani mi hanno messo la corrente in culo prima che a casa'."
[...]

Cronache da Baghdad, Eliot Wenberg

Ieri il testo da cui ho estratto queste due righe veniva letto pubblicamente in diverse città del mondo. Se come me, vi siete persi l'appuntamento, L'Internazionale di questa settimana lo ha pubblicato per intero.
Se vi interessa e non trovate più il numero in edicola, fatemi un fischio e vi presto il mio. Merita di essere letto.

Wednesday, March 15, 2006

Sono giorni strani questi, in cui persino Siena, piccola bomboniera toscana, ha dovuto subire "gli affronti" delle file di immigrati davanti alla Posta e della manifestazione degli operai della Calp di Colle Val d'Elsa che ha aperto il mese scorso la procedura di mobilità per 220 lavoratori.
Solidarietà ai lavoratori.
Anche se distribuivano volantini su cui era scritto "Chi perde il lavoro non spende".
E sono giorni in cui molto spesso, troppo spesso, ho ascoltato o letto la parola rivoluzione. Il più delle volte usata in maniera così impropria o politicamente ingenua da farmi passare ogni voglia di replicare o provare a capire. Con le dovute eccezioni.
Io ho ripreso fra le mani il bellissimo V for Vendetta aspettando di farmi deludere dal film che comunque aspetto con ansia. E leggo Asce di guerra e altre cose interessanti seduta in poltrona.
Rifletto sulle conseguenze dell'amnistia del '46, sul fatto che ci siamo ripresi i fascisti nell'Esercito e nelle Forze dell'Ordine nel '54 e via discendendo per un altro ventennio fino ad oggi.
Rivoluzione: forse l'Italia ha perso il suo momento tanti anni fa.
Il mio inconscio mi prende per il culo mandandomi in loop nel cervello una strofa di Far finta di essere sani di Giorgio Gaber ([...]Liberi, sentirsi liberi/forse per un attimo è possibile/ma che senso ha se è cosciente in me/la misura della mia inutilità./Per ora rimando il suicidio/e faccio un gruppo di studio/le masse, la lotta di classe, i testi gramsciani/far finta di essere sani[...]).
Eppure sempre più spesso starmene seduta e buona barricata dietro i miei libri mi risulta difficile.
E in tutta onestà, non so dirvi se a farmi agitare sulla sedia sia una qualche ideologia o le pezze al culo.
Perchè quelle non solo sono davvero scomode, ma temo in una loro prossima riabilitazione quale nuovo irrinunciabile accessorio del Made in Italy.


Raccolgo fortuitamente al volo la segnalazione di Luca e invito i curiosi a farci un salto: Voi siete qui.
Oltre ad essere piuttosto interessante, potrebbe risolvervi alcuni dubbi.
Io, per esempio, ho finalmente capito perchè quando discuto di politica con il Luca di cui sopra, il volume della mia voce rischia sempre di mandare in frantumi i vetri.

p.s. ma che fine ha fatto il blog della Carpella? Non solo non riesco ad aprirlo, ma mi è sparito dalla bacheca: aiuto!

Wednesday, March 08, 2006


[...]
Ogni autorità è in ultima analisi l'autorità della comunicazione.
[...]

Carl J. Fredrich, Loyalty and Authority, in "Confluence", 3 (1959), p. 312.

[...]
E' l'accesso ai legittimi canali di espressione e quindi il fatto di partecipare all'autorità istituzionale che marca la differenza fra la palese impostura di chi cerca di travestire un discorso personale da dichiarazione pubblica e l'impostura autorizzata di chi fa la stessa cosa con l'autorizzazione e l'autorità di un'istituzione. Il portavoce è un impostore dotato di uno scettro.
[...]

Pierre Bourdieu, Language and Symbolic Power, Harvard University Press, Cambridge Mass. 1991, p. 109.

Wednesday, March 01, 2006

[...]
L'ape, come l'umano, sopravvive solo nella casta che le è assegnata, incapace di mantenersi da sola. La brava piccola operaia fascista esegue la sua "danza" (gli entomologi direbbero che gli schiavi rematori nelle galee "danzano"?) per raccogliere interminabilmente del cibo che a malapena assaggerà, per curare un alveare che raramente abiterà, per accudire una femmina così grottescamente obesa che non la lasciano mai uscire allo scoperto per paura che la specie finisca espulsa a suon di risate dal regno animale.
[...]

Daniel Evan Weiss, Gli scarafaggi non hanno re.

Signore e signore, l'Ape Regina ieri sera è stata avvistata in zona Coroncina (Si) a ballare il liscio con la Donna Pianoforte, il Genio della lampada, il Coniglio, il Pirata e una marea di arzilli ultrasettantenni.
Prontamente ribattezzata Ape Alcolista, oggi tenta disperatamente di riprendersi dai postumi della sbornia post martedì grasso.

Monday, February 27, 2006

E' un bel pò che non aggiorno questo blog.

"-Che fai dalla mattina alla sera?
-Mi subisco."

Cioran, L'inconveniente di essere nati.

Mi subisco mentre tento di scrivere la sceneggiatura di almeno un paio di cortometreaggi, di finire il testo di uno spettacolo teatrale sulla Resistenza che deve essere pronto entro il 25 di Aprile, e mentre rimugino su cosa esporre alla mostra del primo Maggio. Ma soprattutto mentre tento di imparare a guidare. E il tempo stringe, le guide costano care (20 euro ogni quaranta minuti) e non ho soldi: me ne posso permettere giusto due alla settimana. Ho impantanato il furgone di Michele nelle sabbie mobili dietro casa (lo vedo dalla finestra: Ciao Furgone, scusa Furgone.) E non mi resta che simulare le guide seduta al bordo del letto con una pedaliera disegnata su un foglio di carta e un volante di cartoncino.
E tutto ciò credete che mi deprima? Naaaaaa. Vabbè giusto un pò, ad essere onesti, ma solo perchè sono premestruale. In realtà penso ad Erik Satie: anche lui pare si esercitasse a suonare su una tastiera disegnata. Ed era un genio. Un genio povero.
Così io pigio frizione-accelleratore-freno di carta e svolto verso Il boschetto della mia fantasia fischiettando le "Gymnopedies" (letteralmente,Ginnastica dei piedi) per pianoforte di Satie: speriamo che non sia piovuto pure lì, che non ho voglia di impantanarmi di nuovo!

Tuesday, February 14, 2006

Era dal lontano 1996 che non mi pronunciavo pubblicamente sull'argomento.
Cioè dalla mia prima manifestazione nazionale, durante la quale trotterellavo urlando a squarciagola "Siam tre piccoli porcellini Berlusconi, Bossi e Fini" e già che c'ero peroravo la causa della legalizzazione delle droghe leggere indossando una maglietta bianca (belli i tempi dei seni acerbi esibiti senza reggiseno...) con pluripuntuta foglietta verde di maria e la scritta LEGALIZZALA.
E non mi sentivo ridicola.
Ma avevo 17 anni.
Ritorno sul tema dieci anni dopo con le palle girate per la presa per il culo di questo emendamento che fa fare all'Italia un salto indietro di cinquant'anni (quando qualche canna ti faceva soggiornare in galera per anni) e che è stato infilato tra leggi per i Giochi Olimpici approvate con la fiducia.
Guardate che se il Governo (si, lo so che si sono sciolte le camere, ho pure festeggiato!) è in grado di sfidare così palesemente ogni anacronismo e senso del ridicolo, io sono capace di ritirare fuori la mia magliettina del cazzo e fare un falò rituale di tutti i miei reggiseni!

Tuesday, February 07, 2006


Per Marco G.



Il viaggio non è l'emozione di attimi pericolosi
il viaggio è la gioia del tempo
pericolo è stare rinchiusi

Direzione casuale, non prevede sosta
chi viaggia detesta l'estate
l'estate appartiene al turista

Il viaggiatore viaggia solo
e non lo fa per tornare contento
lui viaggia perchè di mestiere ha scelto il mestiere di vento.

Mischiare presente e ricordi, le strade possibili fatte
fu forse salsedine o neve
fu forse ponente o levante

L'amore lasciato sospeso, qualcuno ne approfitterà
ma questo riguarda il ritorno
remota possibilità

Il viaggiatore viaggia solo
e non lo fa per tornare contento
lui viaggia perchè di mestiere ha scelto il mestiere di vento.

Se impari la strada a memoria di certo non trovi granchè
se invece smarrisci la rotta
il mondo è lì tutto per te

Paese significa storia e storia significa lingua
impara la tua direzione
da gente che non ti somiglia

Il viaggiatore viaggia solo
e non lo fa per tornare contento
lui viaggia perchè di mestiere ha scelto il mestiere di vento.


Il viaggiatore, Mercanti di liquore.
Avevo un pò perso la voglia di scrivere. Non che non ci fossero cose da raccontare, ma il mio cervello era diventato un posto così affollato che i miei pensieri e le mie idee facevano fatica a prendere la strada della parola scritta o pronunciata che non fosse privata. Adesso va meglio. Anzi, sono proprio contenta!
Nuovamente alle prese con il teatro. Quello politico. Quello che mi piace: con pochi soldi e tanta fantasia. La videocamera se ne starà per un pò in un angolo a sonnecchiare. Ma non troppo a lungo: ho grandi progetti anche per lei!

Friday, February 03, 2006

Oggi mi ha fatto sorridere un'altra vignetta di Paz.
Un impiegato di banca seduto di fronte al suo cliente:
-"Sono venuto a chiedere un prestito per realizzare un'opera"
-"Che opera?"
-"Un tunnel"
-"Per cosa?"
-"Per svaligiare una banca"

Chissà se funziona...

Sunday, January 22, 2006

Quest'anno è il ventennale della morte di Jean Genet. Naturalmente si sprecheranno gli eventi commemorativi (anche in Italia) a cominciare dalla messa in scena a Bologna dello spettacolo Il ragazzo criminale, ispirato alla sua unica sceneggiatura cinematografica (Un chant d'amour).
Ma Genet è morto e sepolto nei libri di Storia del Teatro già da diverso tempo nell'impropria sezione "dell'assurdo". Eppure, nonostante i miei non troppi anni (27), io ricordo il giorno in cui giornali e telegiornali annunciavano la sua morte. E ricordo pure quella di Berlinguer. Ma quella è un'altra storia.
Era il 1986 e i Nirvana facevano il loro ingresso nell'industria musicale dalla porta posteriore: i N-i-r-v-a-n-a, mica i Beatles!
Certo, all'epoca ero ancora ben lungi dall'ascoltarli o peggio ancora dal produrmi in atroci cover (voce e chitarra) di About a girl. E neppure avevo conosciuto il mio personale clone di Kurt Cobain innaugurando una vita sentimentale turbolenta quanto quella di Courtney Love. Con la differenza che nessuno dei miei ex fidanzati ha mai avuto il buon gusto di suicidarsi. Così anzicchè portargli fiori sulla tomba, mi tocca essergli amica.
Ma credo che anche questa sia un'altra storia.
E tutto quello che volevo, era lasciare un fiore virtuale alla memoria di Jean Genet.
Uno dei miei maestri.
E secondo me, gli piacevano pure i Nirvana!

Friday, January 20, 2006

Ma quanto è geniale la vignetta dello spagnolo Daniel Paz!
Su sfondo verde si staglia la caricatura del faccione di Putin che si affanna a spiegare perchè ha chiuso il rubinetto del gas in pieno inverno.
Nuvoletta bianca in alto a destra in cui si legge:"Queremos ayudar a reducir el calentamiento global, al menos en Ucraina*"



*(Vogliamo aiutare a ridurre il riscaldamento globale, almeno in Ucraina)

Monday, January 16, 2006

La mia prima lezione pratica di guida è trascorsa senza incidenti e l'istruttore non mi è sembrato scendere dall'auto troppo traumatizzato.
Se si esclude il fatto di aver confermato il pregiudizio della facilità con cui la gente del sud abusi del clacson, credo di essere andata piuttosto bene.

Ci tenevo a farvelo sapere.

Ringraziando il gentile Sandro per la connessione, saluto tutti e mi stacco subito da internet.

Sunday, January 01, 2006

Fra poche ore saluto la Puglia per un lenta "ascesa" verso la base toscana.
Perciò forse aggiornerò ancora meno questo blog.
Ho detto forse.
Intanto per chi volesse, lascio un pò di spazio vergine da deflorare con i commenti.
Il post precedente era un pò saturo...

Buon anno nuovo a tutti gli avventori.

Anche quest'anno siamo riusciti a non strangolare tutti i rompicoglioni della fatidica domanda "Che fai a capodanno?" rischiando di trascorrerlo in galera: Sono fiera di voi e di me!

poi magari ci raccontiamo cosa abbiamo fatto...