Saturday, December 24, 2005

Millantando una zoppia più grave del reale per il piccolo incidente di ieri, mi sto facendo portare tutti i regalucci a domicilio. Il genio del mio amico A. che da pochi mesi si è trasferito a Firenze, ha inserito nel biglietto d’auguri una foto da La Nazione del primo dicembre:

EX FIDANZATO LA
PRENDE A PUGNI NELL'AUTO
NESSUNO L'AIUTA

Che dire? “Non ci libereremo mai di dio se continueremo a credere nella grammatica” scriveva Nietzsche (ho dei dubbi sul dove quindi completerò la citazione quando potrò controllare).

Forse la rivoluzione atea è alle porte e comincerà dall'ambiguità di un piccolo apostrofo!

Nel mentre, buona vigilia di Natale a tutti e smettetela di regalarmi completini intimi da puttanone perché io non sono nemmeno in grado di coordinare mutande e reggiseno figuratevi se mi infilo in certe trappole mortali!

Friday, December 23, 2005

Oggi per non saper che fare ho rimesso a posto la vecchia bicicletta del nonno e l’ho portata a fare un giro. The Dresden Dolls nelle orecchie.
Avete presente "The Dresden Dolls" dei "The Dresden Dolls"? Quel duo americano che mescola finto punk e melodie finto mittleuropee in maniera miracolosamente quasi godibile? Proprio quello! Faceva parte del piano: nella mia testa stavo facendo un gioco situazionista (tutta colpa dei discorsi di Pasquale da ubriaco!). Solo che devo essermi distratta troppo perché, non so come, sono entrata* con la bici nella bottega di un falegname enorme: Ciccillo detto Maciste.
(Tranquilli, non mi sono fatta troppo male, ma soprattutto non ditelo alla mamma!)
Escludendo il fastidio iniziale per la sua insistenza affinchè bevessi un intero bicchiere d’acqua tutto d’un fiato e dopo andassi a fare pipì “per farmi passare lo spavento”,ho finito con il trascorrere un pomeriggio piacevolissimo nella sua bottega.
Quando l’ho salutato, facendogli gli auguri di Natale e augurandogli buon lavoro, mi ha risposto chiedendomi se conoscessi questo proverbio:”U mèste d’àssce fasce crusce e ammène abbàssce ”
(“Il falegname si mangia i segni di croce che si fa”).
No, non lo conoscevo.
Quante cose si imparano cazzeggiando!


*entrata: eufemismo per “precipitata rovinosamente”

Monday, December 12, 2005

Il buongiorno si vede dalla buonanotte. Almeno per me è così. E ieri sera è stata un bella serata: una buona cena, un film carino (L'uomo del treno di Patrice Leconte), e tante risate tra le lenzuola. Che per me è il più alto livello di intimità che si possa raggiungere con una persona. E anche un piccolo incidente perchè colui che per discrezione (e anche perchè gli ho appena affibiato questo soprannome e voglio usarlo) chiameremo Mr Pacman, l'indomani si sarebbe dovuto alzare presto e io mi sono offerta di aiutarlo in questa impresa (generando altra ilarità). Così mi sono alzata dal letto per prendere il cellulare e puntare la sveglia improvvisandomi (con una buona dose di ironia) in un ballettino sexy che si è concluso col cellulare che mi volava via di mano schiantandosi rovinosamente in un occhio di Mr Pacman.
Buonanotte.
Questa mattina la sveglia ha funzionato e approfittando dei potenti mezzi di locomozione dell'infortunato sono andata in centro a prendere un caffè con una mia amica.
Buongiorno.
Lei è una donna splendida alle prese con un progetto che l'appassiona. Cosa che la rende ancora più affascinante.
Mi sono presentata all'appuntamento portandole in dono delle bolle di sapone e abbiamo preso il caffè in un posto bellissimo con le pareti arancioni e le foto in bianco e nero, chiacchierando per ore (da Hegel alle parole crociate in tre passaggi) con le mani strette intorno alle tazzine e i gomiti puntati sul tavolino.
E al momento di salutarla e solo allora, mi sono accorta di cercare il suo sguardo con la stessa intenzione con cui cerco quello di un bambino. Quella sorta di ingenua cusiosità che si porta dietro chi sta imparando a vivere e che mi autorizza a sentirmi estranea alla folla di gente vociante che attraversa queste strade e a volte la mia vita. E fa chiasso nella mia solitudine.

Friday, December 09, 2005

Aver superato l'esame di teoria per la patente comincia a dare le sue soddisfazioni.
Adesso se vado in macchina con "qualcuno" che mi sembra abbia i freni squilibrati, posso dirgli sorridendo: "Sai, potrebbe dipendere dai ferodi consumati o troppo bagnati, potrebbero esserci bolle d'aria nelle tubazioni dell'impianto idraulico di frenatura, il tamburo potrebbe essersi ovalizzato...aspetta...aspetta, secondo me è il pistoncino che si è bloccato nel cilindretto!"
E "qualcuno" potrebbe (per esempio) rispondermi: "Sei un'emorroide."

Tuesday, December 06, 2005

Ho appena scoperto che i cinesi hanno 38 ministri. Non sono tanti in rapporto al numero di abitanti e avendo come parametro l'Italia con i suoi 27 (premier e vicepremier inclusi). Vinco la mia riluttanza e faccio un pò di conticini: se fra Roma e Pechino ci fosse lo stesso rapporto fra abitanti e ministri, al governo in Cina ci sarebbero 626 persone. Allora comincio a curiosare su quello che succede in giro per l'Europa: in Spagna è facile, ci ho vissuto, so che ci sono 19 ministri (molti dei quali in gonnella, ci tengo a dirlo!); con la Francia mi aiuta Filippo e sono 18; in Gran Bretagna 17, in Germania 15.
Cambio continente: negli Stati Uniti 15. E la sua storica ex antagonista? Russia 18. Dell'Africa, con questa connessione lenta guardo solo la Nigeria: 32 ministri.
Il Giappone ne ha 12.
Evidentemente il numero di ministri di un Paese può essere indicativo della densità di popolazione, delle dimensioni di uno stato, del suo decentramento. Per esempio.
Ma ognuno tragga le sue conclusioni e faccia i suoi ragionamenti sul numero dei ministri in Italia. Solo sulla quantità, non sulla qualità. Così, tanto per cominciare.

Friday, December 02, 2005

Oggi si parte. Prima tappa Bologna.

Ma prima di andare volevo salutare il mio amico Andrea.
Ieri sera abbiamo avuto la nostra rituale "telefonata di aggiornamento" (come dice lui) durante la quale ho scoperto che legge tutti i giorni questo blog da Jena (dove -poveretto- vive) "dopo La Repubblica e prima del Manifesto".
Orbene: Andrè, ma che mi combini! Prima Il Manifesto, poi io, poi forse La Repubblica!

Thursday, December 01, 2005

[...]
Se l'obbedienza è dignità fortezza
La libertà una forma di disciplina
Assomiglia all'ingenuità la saggezza
Ma non ora non qui no non ora non qui
[...]

Depressione Caspica, Cccp.