Tuesday, September 20, 2005

Avete mai provato a prendere uno spaghetto crudo e piegarlo alle estremità aspettandovi il punto di rottura all'apice della curva, come vi aveva insegnato il vostro professore di fisica al liceo?

Il mio professore del liceo era un anziano omino strabico, un ingegnere edile, che negli anni ottanta aveva avuto l'infelice idea di dedicarsi all'insegnamento invece di arricchirsi aprendosi uno studio.
E per questo mi stava simpatico. E anche perchè insegnare fisica e matematica in un liceo classico, convalidava una mia vecchia teoria (ormai superata) che dio esiste ed è bastardo dentro.
Il fatto che la stessa teoria che cercava di propinarci, per cui uno spaghetto dovrebbe avere un solo punto di rottura (invece, con grande stupore ne ha tre...) fosse la stessa che che serve a progettare ponti e super-condomìni, mi rendeva più sopportabili i suoi sfoghi di frustrazione di libero professionista mancato, in nome della salvezza di molte vite umane.

Ma il punto non è questo.
E' che in questi giorni, leggendo un giornale (attendibile, non Focus) ho scoperto due cose.
La prima è che c'è gente come me: pronta a sacrificare tonnellate di spaghetti in nome della scienza (vabbè loro sono francesi, ma che vuol dire...) per calcolare le onde di sforzo che percorrono la pasta più famosa d'Italia incurvata.
La seconda è che avevo ragione io (almeno sulla pasta industriale): Marina 1 Prof. Cassano 0. E non sono una testarda rompicoglioni!
Il filmato dell'esperimento è sul sito di Audoly (che è uno dei due francesi).

E se dovesse ottenere un buon successo di pubblico, potremmo visionare la sua precedente ricerca: i boccoli e la loro geometria non lineare!
Non siete eccitati?

1 comment:

Michele said...

Ci sono cose che facciamo, o abbiamo fatto, talmente tante volte e con una tale naturalezza da sembrarci gesti universali, azioni che tutti devono per forza aver fatto nella loro vita.
Posso solo immaginare quante volte poveri e fragili (si, ma quanto fragili?) spaghetti si sono piegati sotto le dita dell'anima assetata di sapere di Marina fino raggiungere il punto di rottura e... rompersi.
Non così è stato per gli spaghetti che sono passati tra le mie dita, amati e mangiati, non sacrificati alla scienza, nè alla sua versione casalinga.
Ma ciò non mi impedisce di apprezzare e provare piacere nel sapere che la conoscenza delle cose del mondo progredisce, anche sputtanando persone e sradicando certezze.
Attendo curioso le nuove scoperte, almeno posso uscire dalla routine delle scoperte televisive che immancabilmente ci fanno sapere che d'estate fa molto caldo, afa e umidità attanagliano città semi deserte, anche se il turismo e i soldi scarseggiano; poi scopro ogni autunno, grazie ai notiziari nazionali, che la stagione (non mezza) è piovosa, pioggia su tutta Italia, città e regioni in ginocchio per l'acqua, le alluvioni, il dissesto idrogeologico. Per fortuna a novembre/dicembre mi rivelano che fa freddo, molto freddo, proprio che ci si ghiaccia tutto tutto, e che per combattere queste temperature bisogna coprirci bene e stare al caldo, chè se no ci viene l'influenza; ma il rischio maggiore è per i bambini e gli anziani, cazzi loro, che magari nemmeno lo sanno perchè non guardano la televisione.
Ora attendo la notizia sulla geometria non lineare dei boccoli, e attendo anche che la televisione mi dia presto la notizia che hanno scoperto che per non pisciarci addosso noi maschi dobbiamo tirare fuori il pisello, che sono stufo di avere sempre le mutande e i pantaloni bagnati!