Wednesday, May 21, 2008

"non c'é niente di piú pericoloso di una gallina con un piano!"





Dopo mesi passati a cercare di consapevolizzare i colleghi dei loro piú elementari diritti sindacali bellamente ignorati, finalmente siamo arrivati al punto in cui volevo.
Ovviamente non ci siamo arrivati grazie alle mie potenti arti persuasive, ma a causa di minaccie di licenziamento per le piú futili scuse che malcelano la necessitá di tagli al personale.
Poco importa.
Ora il mio cellulare trilla di continuo per i messaggi e le chiamate;
stormi di biglietti planano sulla mia scrivania invariabilmete sigillati dalla preghiera di essere distrutti dopo la lettura. Paranoici.

Improvvisamente, gli stessi colleghi che ai ripetuti rifiuti di trascorrere il mio tempo libero in loro compagnia per andare a ballare/bere/mangiare in posti non solo orribili e mal frequentati, ma che in un paio di sessioni avrebbero prosciugato il mio stipendio, avevano reagito praticando l'antica arte della biografia scapolare non autorizzata, oggi chiedono aiuto.
La paura di essere buttati fuori mi ha trasfigura ai loro occhi in una paladina dei lavoratori con tinte retrospettive di santo martirio per le "punizioni" che mi mi furono (mi sono/mi saranno) inferte sistematicamente dopo ogni riunione in cui avevo aperto bocca.
E non so se perché i santi vadano venerati o se per una genetica predisposte alla leccaculaggine che raffinata durante secoli di evoluzione, spinge certe persone ad individuare a seconda delle circostanze quale sia il deretano piú conveniente da lambire, mi ritrovo circondata!

Per evitare i loro assalti angoscianti, sono costretta a pranzare (cellulare spento perché la suoneria non tradisca la mia posizione) chiusa nel cesso per stare un po' in pace.

Adesso nel mio tempo libero frullo fra sindacati e avvocati, raccolgo informazioni e organizzo riunioni "clandestine". Ovviamente videocamera alla mano: ne verrá fuori un documentario favoloso che spero di vendere per coprire le spese legali che nessuno si puó permettere...

Ci vediamo venerdí sera a casa di Fulvio. Portate la birra.
Ai fiori da mettere nei nostri cannoni ci penso io.

3 comments:

Andrea said...

Grandissima!!!

Michele said...

Non so se nel moderno diritto il commento in un blog abbia valore legale (propendo per il no) in ogni caso offro ufficialmente sensi e membra ponendoli a disposizione.

Ah: ho riso a lungo per la prima riga!

marina said...

grazie Andrea!

Michele: se con "prima riga" ti riferisci alla citazione dal film Galline in fuga -come immagino- l'ho trovata proprio adeguata.
Autoironia.