Quest'anno è il ventennale della morte di Jean Genet. Naturalmente si sprecheranno gli eventi commemorativi (anche in Italia) a cominciare dalla messa in scena a Bologna dello spettacolo Il ragazzo criminale, ispirato alla sua unica sceneggiatura cinematografica (Un chant d'amour).
Ma Genet è morto e sepolto nei libri di Storia del Teatro già da diverso tempo nell'impropria sezione "dell'assurdo". Eppure, nonostante i miei non troppi anni (27), io ricordo il giorno in cui giornali e telegiornali annunciavano la sua morte. E ricordo pure quella di Berlinguer. Ma quella è un'altra storia.
Era il 1986 e i Nirvana facevano il loro ingresso nell'industria musicale dalla porta posteriore: i N-i-r-v-a-n-a, mica i Beatles!
Certo, all'epoca ero ancora ben lungi dall'ascoltarli o peggio ancora dal produrmi in atroci cover (voce e chitarra) di About a girl. E neppure avevo conosciuto il mio personale clone di Kurt Cobain innaugurando una vita sentimentale turbolenta quanto quella di Courtney Love. Con la differenza che nessuno dei miei ex fidanzati ha mai avuto il buon gusto di suicidarsi. Così anzicchè portargli fiori sulla tomba, mi tocca essergli amica.
Ma credo che anche questa sia un'altra storia.
E tutto quello che volevo, era lasciare un fiore virtuale alla memoria di Jean Genet.
Uno dei miei maestri.
E secondo me, gli piacevano pure i Nirvana!
Sunday, January 22, 2006
Friday, January 20, 2006
Ma quanto è geniale la vignetta dello spagnolo Daniel Paz!
Su sfondo verde si staglia la caricatura del faccione di Putin che si affanna a spiegare perchè ha chiuso il rubinetto del gas in pieno inverno.
Nuvoletta bianca in alto a destra in cui si legge:"Queremos ayudar a reducir el calentamiento global, al menos en Ucraina*"
*(Vogliamo aiutare a ridurre il riscaldamento globale, almeno in Ucraina)
Su sfondo verde si staglia la caricatura del faccione di Putin che si affanna a spiegare perchè ha chiuso il rubinetto del gas in pieno inverno.
Nuvoletta bianca in alto a destra in cui si legge:"Queremos ayudar a reducir el calentamiento global, al menos en Ucraina*"
*(Vogliamo aiutare a ridurre il riscaldamento globale, almeno in Ucraina)
Monday, January 16, 2006
La mia prima lezione pratica di guida è trascorsa senza incidenti e l'istruttore non mi è sembrato scendere dall'auto troppo traumatizzato.
Se si esclude il fatto di aver confermato il pregiudizio della facilità con cui la gente del sud abusi del clacson, credo di essere andata piuttosto bene.
Ci tenevo a farvelo sapere.
Ringraziando il gentile Sandro per la connessione, saluto tutti e mi stacco subito da internet.
Se si esclude il fatto di aver confermato il pregiudizio della facilità con cui la gente del sud abusi del clacson, credo di essere andata piuttosto bene.
Ci tenevo a farvelo sapere.
Ringraziando il gentile Sandro per la connessione, saluto tutti e mi stacco subito da internet.
Sunday, January 01, 2006
Fra poche ore saluto la Puglia per un lenta "ascesa" verso la base toscana.
Perciò forse aggiornerò ancora meno questo blog.
Ho detto forse.
Intanto per chi volesse, lascio un pò di spazio vergine da deflorare con i commenti.
Il post precedente era un pò saturo...
Buon anno nuovo a tutti gli avventori.
Anche quest'anno siamo riusciti a non strangolare tutti i rompicoglioni della fatidica domanda "Che fai a capodanno?" rischiando di trascorrerlo in galera: Sono fiera di voi e di me!
poi magari ci raccontiamo cosa abbiamo fatto...
Perciò forse aggiornerò ancora meno questo blog.
Ho detto forse.
Intanto per chi volesse, lascio un pò di spazio vergine da deflorare con i commenti.
Il post precedente era un pò saturo...
Buon anno nuovo a tutti gli avventori.
Anche quest'anno siamo riusciti a non strangolare tutti i rompicoglioni della fatidica domanda "Che fai a capodanno?" rischiando di trascorrerlo in galera: Sono fiera di voi e di me!
poi magari ci raccontiamo cosa abbiamo fatto...
Saturday, December 24, 2005
Millantando una zoppia più grave del reale per il piccolo incidente di ieri, mi sto facendo portare tutti i regalucci a domicilio. Il genio del mio amico A. che da pochi mesi si è trasferito a Firenze, ha inserito nel biglietto d’auguri una foto da La Nazione del primo dicembre:
EX FIDANZATO LA
PRENDE A PUGNI NELL'AUTO
NESSUNO L'AIUTA
Che dire? “Non ci libereremo mai di dio se continueremo a credere nella grammatica” scriveva Nietzsche (ho dei dubbi sul dove quindi completerò la citazione quando potrò controllare).
Forse la rivoluzione atea è alle porte e comincerà dall'ambiguità di un piccolo apostrofo!
Nel mentre, buona vigilia di Natale a tutti e smettetela di regalarmi completini intimi da puttanone perché io non sono nemmeno in grado di coordinare mutande e reggiseno figuratevi se mi infilo in certe trappole mortali!
EX FIDANZATO LA
PRENDE A PUGNI NELL'AUTO
NESSUNO L'AIUTA
Che dire? “Non ci libereremo mai di dio se continueremo a credere nella grammatica” scriveva Nietzsche (ho dei dubbi sul dove quindi completerò la citazione quando potrò controllare).
Forse la rivoluzione atea è alle porte e comincerà dall'ambiguità di un piccolo apostrofo!
Nel mentre, buona vigilia di Natale a tutti e smettetela di regalarmi completini intimi da puttanone perché io non sono nemmeno in grado di coordinare mutande e reggiseno figuratevi se mi infilo in certe trappole mortali!
Friday, December 23, 2005
Oggi per non saper che fare ho rimesso a posto la vecchia bicicletta del nonno e l’ho portata a fare un giro. The Dresden Dolls nelle orecchie.
Avete presente "The Dresden Dolls" dei "The Dresden Dolls"? Quel duo americano che mescola finto punk e melodie finto mittleuropee in maniera miracolosamente quasi godibile? Proprio quello! Faceva parte del piano: nella mia testa stavo facendo un gioco situazionista (tutta colpa dei discorsi di Pasquale da ubriaco!). Solo che devo essermi distratta troppo perché, non so come, sono entrata* con la bici nella bottega di un falegname enorme: Ciccillo detto Maciste.
(Tranquilli, non mi sono fatta troppo male, ma soprattutto non ditelo alla mamma!)
Escludendo il fastidio iniziale per la sua insistenza affinchè bevessi un intero bicchiere d’acqua tutto d’un fiato e dopo andassi a fare pipì “per farmi passare lo spavento”,ho finito con il trascorrere un pomeriggio piacevolissimo nella sua bottega.
Quando l’ho salutato, facendogli gli auguri di Natale e augurandogli buon lavoro, mi ha risposto chiedendomi se conoscessi questo proverbio:”U mèste d’àssce fasce crusce e ammène abbàssce ”
(“Il falegname si mangia i segni di croce che si fa”).
No, non lo conoscevo.
Quante cose si imparano cazzeggiando!
*entrata: eufemismo per “precipitata rovinosamente”
Avete presente "The Dresden Dolls" dei "The Dresden Dolls"? Quel duo americano che mescola finto punk e melodie finto mittleuropee in maniera miracolosamente quasi godibile? Proprio quello! Faceva parte del piano: nella mia testa stavo facendo un gioco situazionista (tutta colpa dei discorsi di Pasquale da ubriaco!). Solo che devo essermi distratta troppo perché, non so come, sono entrata* con la bici nella bottega di un falegname enorme: Ciccillo detto Maciste.
(Tranquilli, non mi sono fatta troppo male, ma soprattutto non ditelo alla mamma!)
Escludendo il fastidio iniziale per la sua insistenza affinchè bevessi un intero bicchiere d’acqua tutto d’un fiato e dopo andassi a fare pipì “per farmi passare lo spavento”,ho finito con il trascorrere un pomeriggio piacevolissimo nella sua bottega.
Quando l’ho salutato, facendogli gli auguri di Natale e augurandogli buon lavoro, mi ha risposto chiedendomi se conoscessi questo proverbio:”U mèste d’àssce fasce crusce e ammène abbàssce ”
(“Il falegname si mangia i segni di croce che si fa”).
No, non lo conoscevo.
Quante cose si imparano cazzeggiando!
*entrata: eufemismo per “precipitata rovinosamente”
Monday, December 12, 2005
Il buongiorno si vede dalla buonanotte. Almeno per me è così. E ieri sera è stata un bella serata: una buona cena, un film carino (L'uomo del treno di Patrice Leconte), e tante risate tra le lenzuola. Che per me è il più alto livello di intimità che si possa raggiungere con una persona. E anche un piccolo incidente perchè colui che per discrezione (e anche perchè gli ho appena affibiato questo soprannome e voglio usarlo) chiameremo Mr Pacman, l'indomani si sarebbe dovuto alzare presto e io mi sono offerta di aiutarlo in questa impresa (generando altra ilarità). Così mi sono alzata dal letto per prendere il cellulare e puntare la sveglia improvvisandomi (con una buona dose di ironia) in un ballettino sexy che si è concluso col cellulare che mi volava via di mano schiantandosi rovinosamente in un occhio di Mr Pacman.
Buonanotte.
Questa mattina la sveglia ha funzionato e approfittando dei potenti mezzi di locomozione dell'infortunato sono andata in centro a prendere un caffè con una mia amica.
Buongiorno.
Lei è una donna splendida alle prese con un progetto che l'appassiona. Cosa che la rende ancora più affascinante.
Mi sono presentata all'appuntamento portandole in dono delle bolle di sapone e abbiamo preso il caffè in un posto bellissimo con le pareti arancioni e le foto in bianco e nero, chiacchierando per ore (da Hegel alle parole crociate in tre passaggi) con le mani strette intorno alle tazzine e i gomiti puntati sul tavolino.
E al momento di salutarla e solo allora, mi sono accorta di cercare il suo sguardo con la stessa intenzione con cui cerco quello di un bambino. Quella sorta di ingenua cusiosità che si porta dietro chi sta imparando a vivere e che mi autorizza a sentirmi estranea alla folla di gente vociante che attraversa queste strade e a volte la mia vita. E fa chiasso nella mia solitudine.
Buonanotte.
Questa mattina la sveglia ha funzionato e approfittando dei potenti mezzi di locomozione dell'infortunato sono andata in centro a prendere un caffè con una mia amica.
Buongiorno.
Lei è una donna splendida alle prese con un progetto che l'appassiona. Cosa che la rende ancora più affascinante.
Mi sono presentata all'appuntamento portandole in dono delle bolle di sapone e abbiamo preso il caffè in un posto bellissimo con le pareti arancioni e le foto in bianco e nero, chiacchierando per ore (da Hegel alle parole crociate in tre passaggi) con le mani strette intorno alle tazzine e i gomiti puntati sul tavolino.
E al momento di salutarla e solo allora, mi sono accorta di cercare il suo sguardo con la stessa intenzione con cui cerco quello di un bambino. Quella sorta di ingenua cusiosità che si porta dietro chi sta imparando a vivere e che mi autorizza a sentirmi estranea alla folla di gente vociante che attraversa queste strade e a volte la mia vita. E fa chiasso nella mia solitudine.
Friday, December 09, 2005
Aver superato l'esame di teoria per la patente comincia a dare le sue soddisfazioni.
Adesso se vado in macchina con "qualcuno" che mi sembra abbia i freni squilibrati, posso dirgli sorridendo: "Sai, potrebbe dipendere dai ferodi consumati o troppo bagnati, potrebbero esserci bolle d'aria nelle tubazioni dell'impianto idraulico di frenatura, il tamburo potrebbe essersi ovalizzato...aspetta...aspetta, secondo me è il pistoncino che si è bloccato nel cilindretto!"
E "qualcuno" potrebbe (per esempio) rispondermi: "Sei un'emorroide."
Adesso se vado in macchina con "qualcuno" che mi sembra abbia i freni squilibrati, posso dirgli sorridendo: "Sai, potrebbe dipendere dai ferodi consumati o troppo bagnati, potrebbero esserci bolle d'aria nelle tubazioni dell'impianto idraulico di frenatura, il tamburo potrebbe essersi ovalizzato...aspetta...aspetta, secondo me è il pistoncino che si è bloccato nel cilindretto!"
E "qualcuno" potrebbe (per esempio) rispondermi: "Sei un'emorroide."
Tuesday, December 06, 2005
Ho appena scoperto che i cinesi hanno 38 ministri. Non sono tanti in rapporto al numero di abitanti e avendo come parametro l'Italia con i suoi 27 (premier e vicepremier inclusi). Vinco la mia riluttanza e faccio un pò di conticini: se fra Roma e Pechino ci fosse lo stesso rapporto fra abitanti e ministri, al governo in Cina ci sarebbero 626 persone. Allora comincio a curiosare su quello che succede in giro per l'Europa: in Spagna è facile, ci ho vissuto, so che ci sono 19 ministri (molti dei quali in gonnella, ci tengo a dirlo!); con la Francia mi aiuta Filippo e sono 18; in Gran Bretagna 17, in Germania 15.
Cambio continente: negli Stati Uniti 15. E la sua storica ex antagonista? Russia 18. Dell'Africa, con questa connessione lenta guardo solo la Nigeria: 32 ministri.
Il Giappone ne ha 12.
Evidentemente il numero di ministri di un Paese può essere indicativo della densità di popolazione, delle dimensioni di uno stato, del suo decentramento. Per esempio.
Ma ognuno tragga le sue conclusioni e faccia i suoi ragionamenti sul numero dei ministri in Italia. Solo sulla quantità, non sulla qualità. Così, tanto per cominciare.
Cambio continente: negli Stati Uniti 15. E la sua storica ex antagonista? Russia 18. Dell'Africa, con questa connessione lenta guardo solo la Nigeria: 32 ministri.
Il Giappone ne ha 12.
Evidentemente il numero di ministri di un Paese può essere indicativo della densità di popolazione, delle dimensioni di uno stato, del suo decentramento. Per esempio.
Ma ognuno tragga le sue conclusioni e faccia i suoi ragionamenti sul numero dei ministri in Italia. Solo sulla quantità, non sulla qualità. Così, tanto per cominciare.
Friday, December 02, 2005
Oggi si parte. Prima tappa Bologna.
Ma prima di andare volevo salutare il mio amico Andrea.
Ieri sera abbiamo avuto la nostra rituale "telefonata di aggiornamento" (come dice lui) durante la quale ho scoperto che legge tutti i giorni questo blog da Jena (dove -poveretto- vive) "dopo La Repubblica e prima del Manifesto".
Orbene: Andrè, ma che mi combini! Prima Il Manifesto, poi io, poi forse La Repubblica!
Ma prima di andare volevo salutare il mio amico Andrea.
Ieri sera abbiamo avuto la nostra rituale "telefonata di aggiornamento" (come dice lui) durante la quale ho scoperto che legge tutti i giorni questo blog da Jena (dove -poveretto- vive) "dopo La Repubblica e prima del Manifesto".
Orbene: Andrè, ma che mi combini! Prima Il Manifesto, poi io, poi forse La Repubblica!
Thursday, December 01, 2005
Wednesday, November 30, 2005
Mentre in Canada da un paio di giorni è cominciata la prima conferenza delle Nazioni unite sul clima dall'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, il clima surriscaldato continua a mostrare i suoi effetti anche in Italia. Ma non è di questo che voglio parlare qui e ora.
Giornali e telegiornali restituiscono la preoccupazione diffusa di Toscana, Umbria, Lazio e Campania. Giusto.
Della Puglia nessuna menzione da quel di ottobre. Da quella domenica del 23 di ottobre, dal deragliamento dell'Eurostar sul ponte crollato ad Acquaviva della Fonti, dai giorni dell'alluvione.
Le tragedie appassionano, ma non siamo educati a leggerne le trame, siamo incapaci della pazienza necessaria ad andare oltre la reazione emotiva e cercare le cause.
Dichiarato lo “stato d'emergenza” si può chiudere l'argomento. Ma anche se tanti fanno finta di non vedere e non sapere, la Puglia è in emergenza da tempo.
Faccio un po' di compiti:
Le strade franano di giorno in giorno (dite "ciao ciao" a 15 chilometri della provinciale 130).
L'ultima (una strada comunale) a febbraio di quest'anno. Per ripararla non ci sono soldi. Gli abitanti di Rocchetta Sant'Antonio rischiano l'isolamento.
Si coltiva nel letto asciutto dei fiumi.
(-"Ma i fiumi non sono aree demaniali?" -"Tranguill, sta già tutto parlato!")
L'Ofanto per venti chilometri ospita colture che ostacolano il deflusso delle acque.
Ma succede anche nel Cervaro e nel Candelaro. Quest'ultimo in realtà non è più il fiume che -come il Sussidiario voleva- bagna i piedi del Gargano. Con abile mossa e totale disprezzo dell'ambiente oggi è un canale. Peccato che nell'innalzare i terrapieni necessari alla sua costruzione, sia stata travolta la vegetazione, e che in caso di grandi pioggie straripi.
Il comune di Carlantino (pericolosamente vicino alla diga di Occhitto) denuncia da tempo una frana in movimento.
Il sub Appennino dauno sta scivolando a valle perchè per un decennio c'è stato un silenzioso accanimento contro la Murgia: ne hanno frantumato meccanicamente la roccia di superficie, per sostituire i pascoli con terreni coltivabili ed accedere ai finanziamenti per l'agricoltura. Non abusivamente: la Regione negli anni Ottanta ha rilasciato concessioni per 30mila ettari di terra (più di mezza Murgia)! Così quando piove l'acqua porta via la terra scoprendo la roccia e provocando il suo paradosso: la desertificazione.
E queste sono poche pochissime cose di cui prendo nota pubblicamente mentre mi preparo a tornare in Puglia per girare un documentario. Sull'acqua.
Giornali e telegiornali restituiscono la preoccupazione diffusa di Toscana, Umbria, Lazio e Campania. Giusto.
Della Puglia nessuna menzione da quel di ottobre. Da quella domenica del 23 di ottobre, dal deragliamento dell'Eurostar sul ponte crollato ad Acquaviva della Fonti, dai giorni dell'alluvione.
Le tragedie appassionano, ma non siamo educati a leggerne le trame, siamo incapaci della pazienza necessaria ad andare oltre la reazione emotiva e cercare le cause.
Dichiarato lo “stato d'emergenza” si può chiudere l'argomento. Ma anche se tanti fanno finta di non vedere e non sapere, la Puglia è in emergenza da tempo.
Faccio un po' di compiti:
Le strade franano di giorno in giorno (dite "ciao ciao" a 15 chilometri della provinciale 130).
L'ultima (una strada comunale) a febbraio di quest'anno. Per ripararla non ci sono soldi. Gli abitanti di Rocchetta Sant'Antonio rischiano l'isolamento.
Si coltiva nel letto asciutto dei fiumi.
(-"Ma i fiumi non sono aree demaniali?" -"Tranguill, sta già tutto parlato!")
L'Ofanto per venti chilometri ospita colture che ostacolano il deflusso delle acque.
Ma succede anche nel Cervaro e nel Candelaro. Quest'ultimo in realtà non è più il fiume che -come il Sussidiario voleva- bagna i piedi del Gargano. Con abile mossa e totale disprezzo dell'ambiente oggi è un canale. Peccato che nell'innalzare i terrapieni necessari alla sua costruzione, sia stata travolta la vegetazione, e che in caso di grandi pioggie straripi.
Il comune di Carlantino (pericolosamente vicino alla diga di Occhitto) denuncia da tempo una frana in movimento.
Il sub Appennino dauno sta scivolando a valle perchè per un decennio c'è stato un silenzioso accanimento contro la Murgia: ne hanno frantumato meccanicamente la roccia di superficie, per sostituire i pascoli con terreni coltivabili ed accedere ai finanziamenti per l'agricoltura. Non abusivamente: la Regione negli anni Ottanta ha rilasciato concessioni per 30mila ettari di terra (più di mezza Murgia)! Così quando piove l'acqua porta via la terra scoprendo la roccia e provocando il suo paradosso: la desertificazione.
E queste sono poche pochissime cose di cui prendo nota pubblicamente mentre mi preparo a tornare in Puglia per girare un documentario. Sull'acqua.
Sunday, November 27, 2005
Friday, November 25, 2005
Thursday, November 24, 2005
Avrei un sacco di cose da raccontare ed era tempo che avevo voglia di scrivere un post, solo che l'ultima volta che mi sono avvicinata al computer con questa intenzione è stato l'altro ieri: il giorno di Santa Cecilia.
Insomma, ammettiamolo, siamo pur sempre crocianamente(*) tutti cattolici(**)!
O forse semplicemente italiani del sud affezionati alle proprie tradizioni...
Fatto sta che la mia dea della frittura (e delle torte di mele) Mauretta si è prodotta nella preparazione delle tradizionali pettole e “già che c'eravamo” abbiamo cominciato a vuotare nell'olio bollente qualunque cosa fosse nel frigorifero, mentre un altro schieramento appostato al camino arrostiva salsicce.
A questo punto, capite bene, che l'unica cosa possibile da farsi è stata rimandare la scrittura e attaccarsi alla bottiglia per finire il compagno fegato che invocava una morte onorevole.
(*) tengo a precisare, a scanso di equivoci, la mia totale distanza dalla filosofia di Benedetto Croce.
(**) ugualmente dichiaro la mia più totale indifferenza nei confronti della dottrina Cattolica, purchè si tenga debitamente lontana dalla Res Publica...
p.s. anche per questa volta dovrete aspettare un pò prima di leggere un "vero post". Ma non molto.
Insomma, ammettiamolo, siamo pur sempre crocianamente(*) tutti cattolici(**)!
O forse semplicemente italiani del sud affezionati alle proprie tradizioni...
Fatto sta che la mia dea della frittura (e delle torte di mele) Mauretta si è prodotta nella preparazione delle tradizionali pettole e “già che c'eravamo” abbiamo cominciato a vuotare nell'olio bollente qualunque cosa fosse nel frigorifero, mentre un altro schieramento appostato al camino arrostiva salsicce.
A questo punto, capite bene, che l'unica cosa possibile da farsi è stata rimandare la scrittura e attaccarsi alla bottiglia per finire il compagno fegato che invocava una morte onorevole.
(*) tengo a precisare, a scanso di equivoci, la mia totale distanza dalla filosofia di Benedetto Croce.
(**) ugualmente dichiaro la mia più totale indifferenza nei confronti della dottrina Cattolica, purchè si tenga debitamente lontana dalla Res Publica...
p.s. anche per questa volta dovrete aspettare un pò prima di leggere un "vero post". Ma non molto.
Saturday, November 05, 2005
Monday, October 31, 2005
E' Halloween. Si può criticare l'idea di festeggiare tradizioni che non ci appartengono o usarle come pretesto per farsi una bella bevuta travestiti da imbecilli.
Quest'anno credo proprio che propenderò per la seconda ipotesi.
Darò corpo al mio più terrificante incubo: andrò ad ubriacarmi in pub saturo di folklore pseudo-celtico che sembra uscito da una canzone dei Jethro Tull con una parrucca bionda!
Trick or treat?
Quest'anno credo proprio che propenderò per la seconda ipotesi.
Darò corpo al mio più terrificante incubo: andrò ad ubriacarmi in pub saturo di folklore pseudo-celtico che sembra uscito da una canzone dei Jethro Tull con una parrucca bionda!
Trick or treat?
Saturday, October 29, 2005
Sono a casa e lo aspetto.
Non so che fare.
Mi porto avanti con il lavoro e tolgo la pellicola trasparente dalla confezione dei preservativi: come sono romantica oggi!
Giro la confezione e leggo: "La speciale forma anatomica di Control Adapta Sento consente una adattabilità perfetta, rendendo la relazione più confortevole e soddisfacente."
La relazione?!
Mi viene voglia di infilarmene uno in testa. Subito.
Forse tutto sarebbe più facile...
Non so che fare.
Mi porto avanti con il lavoro e tolgo la pellicola trasparente dalla confezione dei preservativi: come sono romantica oggi!
Giro la confezione e leggo: "La speciale forma anatomica di Control Adapta Sento consente una adattabilità perfetta, rendendo la relazione più confortevole e soddisfacente."
La relazione?!
Mi viene voglia di infilarmene uno in testa. Subito.
Forse tutto sarebbe più facile...
Wednesday, October 26, 2005
Il mio comodino parla di me meglio di quanto non riuscirei a fare io.
E più onestamente.
Ci penso da giorni al risveglio.
E dal letto mi ritrovo a passare in rassegna con un occhio ancora chiuso le macchie circolari lasciate dalle troppe tazzine di caffè che mi sono fatta portare a letto, chiedendomi che ci facciano lì un paio di mutande usate buttate sopra una boccetta di profumo al muschio bianco.
Allungo il braccio e raccolgo un sasso bianchissimo che, per chi avesse visto "Pelle di Luna" di Marco Baliani, è una lacrima di luna sottratta alla scenografia.
Lo riappoggio sulla collezione di frammenti del monte Toc che ho recentemente importato dal mio ultimo viaggio alla diga del Vajont.
Passo in rassegna i libri impilati in bilico: "Libertà e necessità" di Joan Robinson,"L'amore non guasta" di Jonathan Coe, "Cavie" di Chuck Palaniuk, "Ogni caso" della Szymborska e "Gli scarafaggi non hanno re" di Weiss.
Su tutti c'è l'ultimo che sto leggendo "La Famiglia Winshaw" a minacciare l'equilibrio della lampada.
Cosa contengano i due cassettini non voglio neppure saperlo, ma hanno appiccicato un brutto adesivo a cui ho finito con l'affezionarmi, e un post-it su cui qualcuno ha scritto "zoccola!".
E come ogni mattina, sorrido nel leggerlo e penso che sia l'ora di alzarsi.
E anche di cambiare le lenzuola prima di ritrovarmi con il letto appiccicato alla schiena...
E più onestamente.
Ci penso da giorni al risveglio.
E dal letto mi ritrovo a passare in rassegna con un occhio ancora chiuso le macchie circolari lasciate dalle troppe tazzine di caffè che mi sono fatta portare a letto, chiedendomi che ci facciano lì un paio di mutande usate buttate sopra una boccetta di profumo al muschio bianco.
Allungo il braccio e raccolgo un sasso bianchissimo che, per chi avesse visto "Pelle di Luna" di Marco Baliani, è una lacrima di luna sottratta alla scenografia.
Lo riappoggio sulla collezione di frammenti del monte Toc che ho recentemente importato dal mio ultimo viaggio alla diga del Vajont.
Passo in rassegna i libri impilati in bilico: "Libertà e necessità" di Joan Robinson,"L'amore non guasta" di Jonathan Coe, "Cavie" di Chuck Palaniuk, "Ogni caso" della Szymborska e "Gli scarafaggi non hanno re" di Weiss.
Su tutti c'è l'ultimo che sto leggendo "La Famiglia Winshaw" a minacciare l'equilibrio della lampada.
Cosa contengano i due cassettini non voglio neppure saperlo, ma hanno appiccicato un brutto adesivo a cui ho finito con l'affezionarmi, e un post-it su cui qualcuno ha scritto "zoccola!".
E come ogni mattina, sorrido nel leggerlo e penso che sia l'ora di alzarsi.
E anche di cambiare le lenzuola prima di ritrovarmi con il letto appiccicato alla schiena...
Monday, October 24, 2005
Ieri ho comprato "La Famiglia Winshaw" di Jonathan Coe (io amo questo scrittore!) e un elegantissimo cofanetto DVD+libro de "I Sette Samurai" di Akira Kurosawa (io amo questo film e il suo regista!).
Ero raggiante!
Poi sono tornata a casa e mi sono accorta che non mi bastavano i soldi per pagare l'affitto...
Ero raggiante!
Poi sono tornata a casa e mi sono accorta che non mi bastavano i soldi per pagare l'affitto...
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